La cultura figurativa ha riservato sempre un posto importante alla ritrattistica, come esigenza di fissare le sembianze mutevoli di una persona. Ne abbiamo esempi nobilissimi: dalle figure umane dipinte con impressionante realismo nell’ Egitto del secondo e terzo secolo dopo Cristo alle ardite manipolazioni della pop – art. Ci si accosta quindi al ritratto con l’attenzione che merita questa forma d’arte, e il riferimento è alla mostra di Emilia Faro “35 Portraits” in corso alla Galleria Elle Arte ( Via Ricasoli, 45 )fino al 28 aprile.
L’artista ha fermato nella sua galleria i volti di artisti importanti del Novecento, da Pablo Picasso a Renè Magritte, da Giacomo Balla a Mario Sironi, da Henri Matisse a Edward Munch, da Giorgio de Chirico a Amedeo Modigliani.
E c’è anche il ritratto di Bruno Caruso. Questi, in catalogo, ha rilevato che si tratta di “bei disegni, dipinti ad acquerello con grande efficacia espressiva e con colori appropriati allo stile di ognuno dei personaggi”. E’ il riconoscimento di un maestro che ha sottolineato del fare pittura di Emilia Faro soprattutto l’armonia cromatica e la resa pittorica. Sì, perché l’artista ha colto dei personaggi quel quid che li rende fermi nel tempo e nello spazio. Si veda lo sguardo penetrante di Picasso, si osservi come indaga con i suoi occhi il giovanissimo Guttuso della “Crocifissione”.
Emilia Faro, giovane catanese che dichiara i suoi trent’anni, dipinge sin da bambina, ma questo estro naturale ha coltivato studiando all’ Accademia del Disegno del Louvre e a quella francese del nudo. Ha quindi le carte in regola per inoltrarsi nel mondo dell’arte.
I ritratti esposti sono recenti, realizzati nell’arco degli ultimi due anni. Realizzati come?Dice: “Partendo dal disegno a matita e poi intervenendo con i colori ad acquerello” . E cosa coglie di ognuno dei personaggi? “La pazzia, il genio “. Anche quando, naturalmente, pazzia e genio ha dovuto intuire osservando una fotografia.
Giuseppe Quatriglio
CATALOGO: re-edizione, pp. illustrazioni 35
PRESENTAZIONE: Chiara Canali
RECENSIONI: “La Repubblica” 7 aprile 2006; Guida Città “Giornale di Sicilia” 8, 11, 13 aprile 2006; “La Repubblica” 8 aprile 2006.