[…]Non ho alcuna difficoltà ad affermare che Angiletti assolve al doppio requisito -prioritario e indispensabile il primo- di una elevata professionalità e di un avvertire profondo, ricco di vibrazioni poetico-sentimentali. La sua visione si colloca a mezz’aria fra idillio ed elegia. Ciò avviene solo per gli artisti di buona razza, antidomenicali, che superano, ferma restando l’esigenza di un’adozione linguistica di responsabile caratura, il momento della pura percezione epifanica per giungere allo scavo, al “transfert” emozionale.
Con eguale proprietà espressiva e musicalità, con la stessa filtrata disciplina di innesti cromo-formali sulla superficie del dipinto, Giacomo Angiletti affronta il tema della figura, del paesaggio, della natura morta. […] Voglio chiarire inoltre, per sgombrare il terreno da ogni possibilità di equivoco, che la pittura di Angiletti, pur così improntata ad un armonioso e delicato contrappunto d’atmosfere, qua e là segnate di castigate accensioni, ha poco da spartire con i languori e l’intimismo crepuscolare dell’arte tardoromantica. In essa troviamo semplicità, schiettezza d’approfondimento ed energia di resa. […]
Renato Civello
CATALOGO: Elledizioni “Rosa dei venti” 5, pp. 36, illustrazioni 29
PRESENTAZIONE: Renato Civello
PATROCINIO: Provincia Regionale di Palermo
RECENSIONI: “Giornale di Sicilia” Guida Città 8 maggio 2003; Giuseppe Quatriglio 17 maggio 2003; Paola Nicita “La Repubblica” 8 maggio 2003; Salvo Ferlito www.pittorica.it maggio 2003.