La pittura di Saverio Terruso si caratterizza per una molteplicità di modi e di forme che si estendono in linea verticale, alternando e aggiungendo tematiche diverse, in linea orizzontale, variando e modificando sullo stesso oggetto prescelto.
Una grande articolazione che descrive un paesaggio fantastico in cui si avverte il soffio di un poderoso vento delle origini, anche quando si avverte che il quadro di riferimento è cambiato profondamente e l’artista si muove in uno spettro inventivo che si estende a trecento sessanta gradi.
In sostanza una personalità ben dotata, la sua, capace di destreggiarsi nel mondo contemporaneo, accogliendone tutte le sollecitazioni e le suggestioni necessarie, indispensabili, scartando ogni superfluità e ogni conformismo.
Un modo di avere maestri, senza averne, per guardare senza guardare, per stare nel mondo con leggerezza e rapidità. La pittura di Terruso è come un grande arazzo che racconta una storia, alternando umoralità e razionalismo, utopismo e richiamo della tradizione, sintetizzando il tutto in successive trame, dove a volte prevale il segno della continuità, del prolungamento, dell’approfondimento, a volte prevale il segno della discontinuità, della rottura, della sperimentazione.
Il tessuto connettivo, l’aspetto unificante di tutto questo contesto, materiale e immateriale è rappresentato dal colore impastato nella grande ricchezza tonale, forte e deciso, anche quando si contende la superficie a colpi di trasparenze che fanno intravedere lo spessore stratificato, ma lo piegano alle esigenze della leggerezza.
In stretta connessione con esso vive il segno, il tocco soffice o graffiante, capace di tracciare con nettezza la differenza, quando si tratta di dare un tratto al caos travestito da superficie bianca e immacolata senza impronte.
Terruso riesce a determinare i confini di una figura nel concerto della rappresentazione lavorando sulla coralità, sul forte senso di teatralità nel delineare l’estensione di un campo formale, come luogo degli accadimenti pittorici.
Un segno che eredita dalla tradizione classica la sua etimologia incisiva e la mescola con tutta l’enciclopedia di una modernità che rispetto ad esso è attrattiva o repulsiva, attraversando poetiche di esaltazione fantastica e poetiche di strumentalismo preziosistico.[…]
Francesco Gallo
Loggiato di San Bartolomeo
CATALOGO: pp. 120, illustrazioni 64
PRESENTAZIONE: Francesco Gallo
PROMOSSA DA: Provincia Regionale di Palermo
SPONSOR: Aeroviaggi, AirEurope, Archivio, Angelo Gelosa, Sicilia
Tempo, Toluian
RECENSIONI: Giuseppe Quatriglio, “Giornale di Sicilia” 29 ottobre
2000; Guida città “Giornale di Sicilia” 28 ottobre 2000; Chiara Di Salvo, “La Sicilia” 26 ottobre 2000; Francesco Gallo, “Sicilia Tempo” ottobre/novembre 2000