La pittura come labirinto, immagini di quel mondo che sempre più appare labirinto. Per iniziare il percorso verso la bellezza.È difficile superare lo smarrimento iniziale, e sostenere l’urto delle opere di Rossana Feudo Pani.
Vedere i suoi quadri uno dietro l’altro in un tempo che non conosce pause e toglie il respiro mentre ci prende la sensazione di essere prigionieri di un sortilegio.
Smarriti nel labirinto, perché ogni quadro nell’apparente essenzialità e nitidezza è labirinto. Feudo percorre l’intera traiettoria del “gesto originario” fino a raggiungere la condizione estrema irreale. Tutto inizia da un dissidio; la grandezza sta nella profondità del dissidio: il “naturale” che segna il primo grado del processo, indicato da Hillman come necessario percorso se si vuole giungere alla bellezza.È necessario compiere lo scarto, dimenticare le difese, non opporre resistenza, non fare della negazione la forma del nostro essere. […] La pittura richiede la forza di attivare “l’ingegnoso”, nella definizione di Hocke che nella pittura della Feudo è figura predominante, fatta com’è di grazia e di sottigliezza e parte costituente “l’ingegnoso” è un elemento della bellezza spirituale; un mezzo per rendere visibile ciò che è celato. Può così unire l’anelito verso ciò che è misterioso, enigmatico con la grazia, nella trasposizione del reale nell’irreale. Ogni quadro è come la tessera di un mosaico la cui trama è andata perduta, ricomposta per un gesto originario che vuole liberarci dalla sensazione di smarrimento in quel labirinto. […]
Elio Mercuri
CATALOGO: Elledizioni, collana “Ritorno alla pittura” 9, pp. 40, illustrazioni 24
PRESENTAZIONE: Elio Mercuri
PATROCINIO: Provincia Regionale di Palermo
RECENSIONI: “La Repubblica” 22 maggio 2002; “Giornale di Sicilia” Guida Città 22 maggio 2002; Giuseppe Quatriglio “Giornale di Sicilia” 24 maggio 2002; Aldo Gerbino “Gazzetta del Sud” 31 maggio 2002; “Carta Sicilia” rubrica on line 24 maggio 2002; Salvo Ferlito www.pittorica.it maggio-giugno 2002.